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COME HO COMINCIATO La passione per i cani penso sia nata con me, le altre bambine volevano la Barbie, la bicicletta, i pattini a rotelle . Io volevo un cane. Affacciandomi alla finestra, spesso vedevo passare una bambina dai capelli rossi, lunghissimi, e uno stupendo Collie fulvo al guinzaglio. Quella bambina per me aveva tutto ciò che si potesse desiderare, e, quando seppi che la sua Collie aveva avuto dei cuccioli, feci di tutto per conoscerla e potermi portare a casa uno di quei “ batuffoli”. Pregai , supplicai, promisi mari e monti, e finalmente riuscii, non senza la complicità del nonno, a convincere mia madre ad “ adottare “ un cane. Passeggiavo felice col mio cucciolo a fianco, e mi pareva di avere il mondo in tasca, non era un cane qualunque, era lei, la mitica Lassie! Penelope, così la chiamai, crebbe con me , diventando compagna di giochi e di avventure; erano corse a perdifiato e capriole sui prati, insieme andavamo a pescare e... a rubare ciliege. Dopo qualche anno comprai il mio primo libro di cani , era “ Il Collie” di Fiorenzo Fiorone, scoprii così che la mia bellissima Penelope, oltre a non essere blasonata, non era poi così bella come credevo. Nel libro si parlava di standard, cinofilia ufficiale, esposizioni ecc. La cosa mi appassionava, ma quel mondo rimase un sogno non realizzato ancora per diversi anni. Quando Penelope morì, giurai a me stessa che non avrei avuto mai più un cane. Invece, dopo poco tempo, eccomi alla ricerca di un nuovo cucciolo da portare a casa. La scelta del nuovo cane non era cosa facile, sono molte le razze canine che mi affascinano, e quasi nessuna mi lascia indifferente, ma il bobtail, con quell'aria da clown, allegro e pasticcione, faceva proprio al caso mio. Alla fine degli anni 70, i bobtails erano molto di moda, ma non fu facile avere l'elenco di tutti gli allevatori italiani del momento. Telefonai a tutti, tempestandoli di domande, ma i prezzi, ahimè, mi sembravano altissimi! Finalmente trovai a Firenze, nel canile che la marchesa Lucrezia Barbolani di Montauto teneva a Bellosguardo, il cucciolo per me. Comprai un libro sulla razza , lo lessi tutto d'un fiato , corsi a scegliere la mia bobtail, e , con la fortuna che contraddistingue i principianti... pescai il campione, (ma questo ancora non lo sapevo).
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Era il 1978, avevo prenotato il mio primo bobtail e non avevo una lira in tasca: non era facile, per una squattrinata studentessa dell’Accademia Di Belle Arti, mettere insieme trecentocinquantamila lire. Vendetti qualche quadro ad amici, feci il ritratto di un cavallo, e quello di una bambina, a dire il vero anche lei dall’aspetto un po’ equino, e ,due mesi dopo, avevo in tasca la somma. Mi sono sempre chiesta perchè, dal momento che fino ad allora non avevo mai visto un’esposizione canina, volessi a tutti i costi un cane da esposizione. Fatto sta che, quando Cleopatra di San gervasio (alias Camilla) ebbe nove mesi, la iscrissi alla sua prima mostra. A quei tempi ero molto spartana: la mia attrezzatura da grooming consisteva in una vecchia coperta, un pettine ed una spazzola con i denti metallici.
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Si partiva, io e mia madre, su una vecchia 500 blu. D’inverno, non avevamo certo bisogno di accendere il riscaldamento, d’estate, il testone irsuto di Camilla spuntava, naso al vento, dal tettino apribile. Chi ci sorpassava in autostrada, ed erano in molti, si sbellicava dalle risate. Il giorno che Camilla vinse il Campionato Italiano, non riuscivo proprio a crederci, guardavo stupita il sig. Arcion e il prof.Mille, che con i loro cani si erano classificati rispettivamente al 2° e al 3° posto e chiedevo loro... ”Ma siete sicuri, è proprio vero? E se ci ripensa...?” Gran brutta bestia il fuoco della vittoria! Come molti principianti, mi montai la testa e cominciai a pensare che fare un campione fosse cosa molto facile; allevare poi, sarebbe stato facile come bere un bicchiere d’acqua. Naturalmente niente di più sbagliato, l’allevamento selettivo è fatto anche di ciambelle senza buco. E infatti, la prima cucciolata che allevai, non fu proprio una meraviglia. Deciso perciò di prendere tempo e di riprovare quando avessi avuto le idee più chiare, mi imbattei in un bobtail bellissimo, il CH. Button Nose Amadeus, di C.e J. Pilz. Chiesi ai proprietari la monta per Camilla, e, dal momento che riuscivo a spiegarmi solo in italiano frammisto a qualche storpiatura d’inglese, alla fine, indicando il mio cane e il suo, non trovai niente di meglio da dire...che mettermi a cantare la marcia nuziale. Fui capita all’istante. Da quell’unione, avemmo solo due cuccioli: un maschio, Sir Percival, che in seguito venne usato dalla marchesa Barbolani per la sua Hallelhuja Di San Gervasio ( generando Menelao Di San Gervasio, padre del CH. Echo Del Circeo) , e una femmina, Morgan Le Fay, che tenni per me. La femmina in questione, nonostante i buoni risultati in esposizione, non era ancora il mio tipo ideale di bobtail. Decisi perciò di cercare per lei “un buon marito “ .
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Eccomi di nuovo in partenza per la Germania, stavolta alla volta di Amburgo, dove trovai il cane che faceva per me: il CH. Moneymaker Aus Dem Elbe Urstromtal, fratello del più famoso CH. Kassenknuller Aus Dem Elbe Urstromtal. Questa volta nacquero dieci cuccioli e le femmine erano proprio come le volevo io! Una cucciola, Mille e una notte, ceduta al prof. Mille di Pavia, genererà il CH. Zeus Di Valmanitù. Una cucciola la tenni per me, Tu Mi Turbi Signorina, e ne cedetti un’altra, Be Boop A Lula, alla sig. Giorgia Tobino di Alessandria, anche lei allevatrice di vecchia data con l’affisso “ Del Nadir” ,che, trovandosi... fuori dal giro da qualche anno, mi chiese di trovare per lei , presso qualche allevatore di mia fiducia, uno stallone valido (fra me e Giorgia nacque così un rapporto di fiducia e collaborazione che dura tutt’ora). Così Giorgia riuscì a portarsi a casa dalla Germania Barbarossa Von Hohenlohe Franken, alias Gulliver. Quando un giorno incontrai Giorgia all’esposizione di Rapallo, rimasi letteralmente affascinata da Gulliver , e fu amore a prima vista. Cominciai ad assillare Giorgia perchè lo esponesse di nuovo, glielo iscrivevo a tutte le esposizioni costringendola a girare l’Italia in lungo e in largo, e , finalmente, molto prima del previsto, eccolo vincere il suo primo B.I.S. Uscii dal ring saltando dalla gioia, stringevo in mano la medaglia d’oro della vittoria e...non trovai più Giorgia, che si era nascosta dietro alle gabbie a piangere per la gioia, asciugandosi le lacrime con il maglione. Fu quel giorno che decidemmo per una collaborazione anche futura e pensammo di prendere, assieme a mio fratello Umberto, un nuovo affisso col quale allevareEravamo letteralmente “gasati” , pensavamo che potevamo essere un trio fantastico:. Giorgia allevava ormai da molti anni e le sue conoscenze erano nettamente superiori alle nostre, io non ero “niente male “ come handler, mio fratello Umberto poteva curare le pubbliche relazioni, essere il nostro interprete e, cosa di non poco conto, un autista instancabile. Fu sempre Giorgia a metterci in guardia e farci capire che, per mettere su un allevamento, non bastava riempire dei moduli da spedire all’ E,N.C.I. e dire: ”OK ragazzi,da domani noi siamo “i Viaggi Di Gulliver” !
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Un allevamento serio si fonda su basi solide, dovevamo intanto procurarci delle ottime femmine con cui operare. Ed eccoci partire di nuovo per la Germania , per il “tour degli allevamenti “. Non credo di aver mai visto in vita mia tanti bobtails come durante quella settimana! Prendemmo contatto con alcuni allevatori e ci portammo a casa due sorellastre: KO -PI’S 599 Retsina e KO - PI ‘S 599 U- Asti Spumante . Inoltre ci accordammo in Olanda con Mrs. Bloom, che ci cedette la CH. Shaggy Bear’s Monna Lisa. Da questi cani discendono tutti i soggetti “Dei Viaggi Di Gulliver”! Mi fermo qui, il resto è storia di oggi.
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